Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/99

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v. la forma petrarchesca 93


versi fenomeni che accompagnano questo sentimento. Il Petrarca corre subito all’immagine, fa di questo sentimento un sensibile. I desiderii carnali gli si presentano come un mare tempestoso, e paragona sé al povero nocchiero che faticoso e stanco ripara alfine nel porto:

                                         Non d’atra e tempestosa onda marina
Fuggi’o in porto giammai stanco nocchiero,
Com’io dal fosco e torbido pensiero
Fuggo ove ’l gran desio mi sprona e ’nchina.
     

Sono quattro versi ammirabili. Il primo, con quegli accenti urtantisi sulla sesta e settima sillaba, ti dá come l’accavallare delle onde; il secondo, censurato a torto dal Muratori, con quelle vocali intoppate le une nelle altre ti da il travaglio e l’affanno dello scampo; quel «fosco e torbido», quel «mi sprona e ’nchina» sono da soli tutta una descrizione. Certo, è questo un gioco d’immagini: l’emozione è rintuzzata, oltrepassata; non è una forza misteriosa che ti scuote l’anima, ma una bella faccia che diletta l’immaginazione. Di che un esempio ancora piú scolpito ci dá la canzone quarta:

                                    Nella stagion che ’l ciel rapido inchina.      

Il concetto è che il dolore dell’innamorato poeta non ha mai riposo. In luogo di riflettere lo sguardo in sé ed esprimere tutte le gradazioni ed apparenze del suo dolore, il poeta guarda al di fuori, e fa vari paragoni tra il suo stato e quello degli altri mortali. La vecchiarella, che di lontano paese ritorna in patria, dopo le fatiche della giornata trova riposo la sera, dov’io, — dic’egli — allora appunto sento crescere il mio dolore. E seguita a questo modo a compararsi col zappadore, col pastore, co’ naviganti, co’ buoi. Ciascuna strofa contiene uno di questi paragoni. Il contrasto fra la calma della natura ed il proprio affanno, tra il finito di tutte le cose e l’infinitá del proprio sentimento, è certo straziante. Ma il paragonato è affatto secondario, ed il