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ii - i toscani | 45 |
la salute: mèta sí alta, che avanza ogni sforzo d’intelletto, e però non resta altro che morire. Questo è rettorica, non solo per la strana esagerazione del concetto, ma per il modo dell’esposizione scolastico e dottrinale:
Questa donna, che andar mi fa pensoso, |
Una cosí strana esagerazione non può essere scusata che dall’impeto e dalla veemenza della passione. Ma qui non ce n’è vestigio; ed hai invece una specie di tèma astratto, che si fa sviluppare nelle scuole per esercizio di rettorica. La prima quartina è una maggiore di sillogismo; intelletto, animo, core, sospiri, virtú di onore e spirito gentile sono le sottili distinzioni e astrazioni delle scuole. Esule ghibellino, si levò a grande speranza, quando seppe della venuta di Arrigo di Lussemburgo; e quando seppe della sua morte, scrisse una canzone. Quale materia di poesia! dove dovrebbero comparire le speranze, i disinganni, le illusioni e i dolori dell’esule. Ma è invece una esposizione a modo di scienza sulla potenza della morte e l’immortalitá della virtú. Ancora piú astratta e arida è la canzone sulla natura d’amore di Guido Cavalcanti, dottissimo di filosofia e di rettorica; la qual canzone fu tenuta miracolo da’ contemporanei.
Adunque, la vita religiosa, morale e politica era appena nella sua prima formazione, e la splendida vita che raggiava da