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ii - i toscani | 51 |
e ancora piú l’altra:
Voi, che intendendo il terzo ciel movete. |
Dante avea la stessa opinione. Il dotto discepolo di Bologna mira poetando a divulgare la scienza, usando modi piani e aperti alla intelligenza comune. Nella canzone, dove esorta la donna a dispregiare uomo che «da sé virtú fatta ha lontana», dice:
Ma perocché ’l mio dire util vi sia, |
E quando pure è costretto a celare sotto benda i suoi concetti, aggiunge un comento in prosa e dichiara egli medesimo la sua dottrina. Tale è il comento che fa alla canzone:
Voi, che intendendo il terzo ciel movete; |
e parendogli che senza quel comento la canzone, presa in se stessa, rimanga fuori dell’intelligenza volgare, finisce cosí:
Canzone, i’ credo che saranno radi |
C’era dunque nell’intenzione di Dante di bandire i veri della scienza ora nella forma diretta dal ragionamento, ora sotto il velo dell’allegoria, ma in modo che la poesia, quando anche non fosse compresa da’ piú, avesse un valore in se stessa, fosse