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xix - la nuova scienza 309


Vangelo. Quello era anche il cavallo di battaglia per gli eretici. Ecco quella etá divenuta storia particolareggiata, accertata e in buono e chiaro volgare nelle pagine del Giannone. I primi tre secoli della Chiesa sono descritti coll’immaginazione vòlta alla Chiesa di quel tempo. Scrittore e lettore facevano il paragone. Di mezzo alla narrazione germogliava l’allusione, la confutazione, l’epigramma. Allora la gerarchia era molto semplice, e non ci erano che vescovi, preti e diaconi; e i preti non erano soggetti a’ vescovi, ma erano il loro senato, i loro consiglieri; e alla cima non ci era nessuno che comandasse : comandava il sinodo, l’assemblea de’ vescovi. La legge era la sacra Scrittura; i provvedimenti presi nei sinodi erano semplici regolamenti per l’amministrazione delle chiese; e non ci era la ragion canonica:


la quale da poi, col lungo correr degli anni, emula della ragion civile, maneggiata da’ romani pontefici, ardi non pur pareggiare, ma interamente sottomettersi le leggi civili.


La Chiesa non avea alcuna giurisdizione : la sua giustizia era chiamata «notio», «iudicium», «audientia», non «iurisdictio»; ed era censura di costumi e arbitrato volontario. Clero e popolo eleggevano i vescovi, e anche nell’elezioni de’ preti e de’ diaconi clero e popolo vi avevano lor parte. La Chiesa vivea di offerte volontarie: non avea stabili e non decime. Ciò che soverchiava si dava a’ poveri. Tale era la Chiesa primitiva:


ma assai mostruosa e con piu strane forme sará mirata nell’etá men a noi lontane, quando, non bastandole d’avere in tante guise trasformato lo stato civile e temporale de’ principi, tentò anche di sottoporre interamente l’imperio al sacerdozio.


I monaci erano pochi, solitari e religiosi; ma la corruzione venne subito, e


non senza stupore scorgerassi come in queste nostre province abbian potuto germogliar tanti e si vari ordini, fondandovi si numerosi e magnifici monasteri, che ormai occupano la maggior parte della repubblica e de’ nostri averi, formando un corpo tanto considerabile, che ha potuto mutar lo stato civile e temporale di questo nostro reame.