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xx - la nuova letteratura 361


Tartaglia, Pantalone, Truffaldino, Brighella, Smeraldina, rimangono nella sua composizione come elementi di obbligo e convenzionali, accessori spesso grotteschi e insipidi per rispetto al contenuto, innestati e soprapposti. Il contenuto è il mondo poetico com’è concepito dal popolo, avido del maraviglioso e del misterioso, impressionabile, facile al riso e al pianto. La sua base è il soprannaturale nelle sue forme: miracolo, stregoneria, magia. Questo mondo dell’immaginazione, tanto piú vivo quanto meno l’intelletto è sviluppato, è la base naturale della poesia popolana sotto le sue diverse forme : conti, novelle, romanzi, storie, commedie, farse. La vecchia letteratura se n’era impadronita, ma per demolirlo, per gittarvi entro il sorriso incredulo della colta borghesia. Rifare questo mondo nella sua ingenuitá, drammatizzare la fiaba o la fola, cercare ivi il sangue giovine e nuovo della commedia a soggetto : questo osò Gozzi in presenza di una borghesia scettica e nel secolo de’ lumi, nel secolo degli «spiriti forti» e de’ «belli spiriti». E riuscí a interessarvi il pubblico, perché quel mondo ha un valore assoluto e risponde a certe corde che, maneggiate da abile mano d’artista, suonano sempre nell’animo : ciascuno ha entro di sé piú o meno del fanciullo e del popolo. E poiché il pubblico s’interessava ancora alla commedia del Goldoni, se ne doveva conchiudere, se le conclusioni ragionevoli fossero possibili in mezzo alla disputa, che tutti e due i generi erano conformi al vero, l’uno rappresentando la societá borghese nella sua mezza coltura, e l’altro il popolo nelle sue credulitá e ne’ suoi stupori. E tutti e due erano una riforma della commedia ne’ due suoi aspetti, la commedia dotta e la commedia improvvisa : era l’apparizione della nuova letteratura. Ma questo, che fece Gozzi, non era precisamente quello che credeva di fare. Ci si messe per picca e per occasione, disprezzava il pubblico che l’applaudiva, non prendeva sul serio la sua opera.e. Goldoni imitava dal vero, s’innamorò lui del romanzesco e del fantastico. Ora l’arte non è un capriccio individuale, e, perché Shakespeare ti piace, non ne viene che tu possa rifare Shakespeare, quando anche avessi forza da ciò. L’arte, come religione e filosofia, come