Pagina:Deledda - Canne al vento, Milano, 1913.djvu/61

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rivato non si sa da dove, dalle vie del mondo, le destava una vaga paura; ma ella sapeva bene i doveri dell’ospitalità e non poteva trascurarli.

— Entra. Vuoi lavarti? Porteremo poi su la valigia: chiamerò una donna che ci fa i servizi.... Adesso son sola in casa.... e non ti aspettavo....

Cercava di nascondere la loro miseria; ma pareva ch’egli conoscesse anche questa, perchè senza attendere d’esser servito, dopo aver portato la valigia nella camera che zia Ester aveva già preparato per lui, — l’antica camera per gli ospiti, in fondo al balcone, — ridiscese disinvolto e andò a lavarsi al pozzo come il servo.

Noemi lo seguiva con l’asciugamano sul braccio.

— Sì, da Terranova, son venuto. Che strada! Si vola. Sì, devo esser passato davanti alla chiesa, ma non mi sono accorto della festa. Sì, il paese sembra deserto; è molto decaduto, sì....

Rispondeva sì a tutte le domande di Noemi, ma pareva molto distratto.

— Perchè non ho scritto? Dopo la lettera di zia Ester stavo incerto. Poi sono stato anche malato e.... non sapevo.... A dirvi la verità mi son deciso avantieri; c’era un amico che partiva. Allora, ieri, visto che il mare era calmo, sono partito....