Pagina:Deledda - Cattive compagnie, Milano, Treves, 1921.djvu/78

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Per le condizioni sarebbe facile intendersi, perchè io Le farei spedire direttamente dalla Die Zeit tutto il compenso della novella.

La pregherei inoltre di farmi sapere se ha pubblicato altre novelle, e Le sarei grata se volesse darmi qualche sua notizia biografica, per una nota con la quale desidero accompagnare la traduzione.

Con la speranza di ricevere presto una sua gradita risposta, la prego di credere ai sensi della mia sincera ammirazione.

Elisabeth Kerker.


*

Serafino aveva sempre creduto che la gloria e la fortuna portassero un soffio ardente di gioia. Perchè dunque la lettera di Elisabeth Kerker gli dava quasi un senso di terrore?

Sulle prime non ebbe neppure il coraggio di rileggerla. Era un sogno? Volle convincersi del contrario guardandosi attorno e pungendosi una mano con una spilla: poi rilesse timidamente e infine nascose la lettera, pauroso che qualche malevolo volesse rapirgli il suo tesoro.

Il primo pensiero, nel credersi già celebre, fu pur troppo la certezza che la gente invidiosa avrebbe fatto di tutto per avvelenare la sua gioia. Ma egli si sentiva più buono del