Pagina:Deledda - Cenere, Milano, 1929.djvu/267

Da Wikisource.

— 261 —

morta o così lontana da non udirne più neanche il nome. Ed ora invece ecco che essa ritorna! Come volete voi che una fanciulla pura e delicata possa vivere vicino ad una donna infame?

— Ma che cosa vuoi fare? Non hai tu stesso detto che non ti importa nulla di lei?

— E voi che cosa mi consigliate?

— Io? Che cosa ti consiglio? Di lasciarle proseguire la sua via, — rispose ferocemente la vedova: — non ti ha abbandonato lei? Se tu lo vorrai, la tua sposa non incontrerà mai la disgraziata, e tu stesso non la vedrai mai più....

Anania la guardò, a sua volta pietoso ma anche sprezzante.

— Voi non capite, non potete capire! — disse. — Lasciamo andare; ora bisogna pensare al modo di vederla; bisogna ch’io vada là domani mattina.

— Tu sei matto....

— Voi non capite....

Si guardarono; entrambi reciprocamente sdegnati e pietosi. Allora cominciarono a discutere e quasi a litigare. Anania voleva partire subito, o al più tardi la mattina dopo; la vedova proponeva di far venire Olì a Fonni senza dirle il perchè.

— Giacchè ti ostini! Ma va là! io la lascerei tranquilla; come ha camminato sinora camminerà d’ora in avanti.... Lasciala stare.... Mandale qualche soccorso....

— Nonna, pare che anche voi abbiate pau-