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308 l'ultima


che vi pare, adesso? Nella catapecchia, ho sentito sempre raccontare, ci son gli spiriti; ma Grisenda, la malandata, non ha paura degli spiriti. Ella se ne starà lì, contenta: verranno i carabinieri a cercarla, ma ella riderà con loro. Poi verranno gli uomini: e chissà che rumore, che baldoria.... E Efis, mio marito, crederà di averla nascosta bene.... Ma io andrò e le caverò gli occhi. Venite con me, zia Pattoi, andiamo a vedere.... Sola ho paura... Mi sembra di averli già, gli spiriti, in corpo. Ah, la mia testa! C’è un chiasso, qui dentro, come nella valle del Giudizio....

Si alzò, premendosi la testa con la mano, e aspettò che la vecchia l’accompagnasse; ma questa mise dentro la roba del cestino e tornò a sedersi sulla pietra della porta.

— Ah, bella mia, da’ retta a me: prendi il cestino e torna a casa tua. Nella catapecchia nessuno ha mai resistito a starci; fin da quando ero giovane io e la musca macchedda (la zanzara) e il fuoco non avevano ancora distrutto il paese, la gente diceva che là abitavan gli spiriti. Qualche anno fa venne un pastore, a starci, e morì dopo tre giorni; l’anno scorso anche un bandito, che era un bandito, e di Orgosolo anche, uomo di buoni rognoni, passò lì una notte; ma si sollevò tale vento, nella notte, che egli scappò nè più l’ho veduto. Il vento annunzia disgrazie. Tu adesso tornerai a casa tua e berrai un infuso di tamerice, che fa bene per la febbre. Al resto penserà il Signore. Non gridare, non