Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/59

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donne, gli giungevano come di lontano: gli sembrava che ascoltasse da un luogo remoto, senza prender parte al divertimento. Ma d’un tratto qualcuno gli rivolse il discorso, lo richiamò a sè; egli si svegliò come da un sogno, si rabbuiò in viso, s’alzò ed uscì rapidamente.

— Dove vai, Elias? — gridò Pietro raggiungendolo.

— Vado a guardare i cavalli: lasciami andare! — egli rispose quasi rudemente.

— I cavalli sono accomodati. Perchè sei di malumore, Elias? Ti dispiace che sia venuta Maddalena?

— Macchè! Perchè mi dici questo? — chiese Elias guardandolo.

— No, mi pareva che tu le tenessi il broncio: mi pare che essa non ti piaccia. Cosa ne dici, fratello mio?

— Tu sei matto! siete tanti matti! anche lei, con tutta la sua decantata saviezza, ride troppo.

Pietro non s’offese. D’altronde egli e tutti in casa sua trattavano Elias come un bimbo, anzi come un malato: temevano di recargli dispiacere, e lo contentavano in ogni cosa. Anche in quel momento, vedendo che egli