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i giuochi della vita 207


Fece un giro per il giardino deserto, poi uscì in via Venti Settembre. Un insolito andirivieni di vetture padronali animava la via; un drappello di bersaglieri scendeva quasi di corsa, simile ad uno stormo di grandi uccelli; passava, guidato da un soldato, un bellissimo cavallo le cui forme ondulanti sotto la coperta gialla davano l'idea d'un corpo di donna; una fila di chierici tedeschi rossi come enormi fiori di melograno animava lo sfondo giallognolo della piazza del Quirinale.

Carina ricordò sempre quell'ora, il contrasto dei bersaglieri nerastri coi preti rossi, il cavallo elegante e il roteare delle vetture verdognole. Era troppo presto per andare incontro a Goulliau, come ella soleva tutti i giorni: si fermò quindi sulla piazza, davanti all'orizzonte argenteo coperto da una nebbiolina lattea, dove la cupola azzurrognola e l'ultimo profilo di Roma, velati e lontani, si delineavano come un miraggio al confine di un deserto vaporoso.

Carina stava lì ferma, davanti alla balaustrata, quando sentì una scossa misteriosa entro di sè. Il suo bambino, la sua creatura, si muoveva! La giovine signora impallidì, sebbene aspettasse da varii giorni quell'avve-