Pagina:Deledda - I giuochi della vita.djvu/25

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per riflesso 17

Egli non sapeva ancora che zio Larentu era suo padre, ma più volte zia Andreana gli aveva additato il ricco parente che appena si degnava salutarli, e gli aveva detto:

— Egli non ha figli; forse lascerà a te ogni suo avere.

Andrea dunque si considerava già come erede del Verre, ma non amava quel parente superbo.


Andreana, che lavorava per campare la vita, riprese il suo fuso e si mise a filare, ritta sul limitare della porta. Era un po’ triste, ma tranquilla come sempre. Andrea si volse a guardarla. Sua madre, a cui egli rassomigliava, gli piaceva tanto, gli sembrava la più bella donna del villaggio, così alta e dritta, con la pelle color rame e il viso un po’ quadrato; gli pareva rassomigliasse ad una figura egiziana che aveva veduto in un libro del maestro.

— Andrea, — ella gli disse, — ora puoi andare dal maestro e dirgli ciò che tuo zio ha promesso.

Egli si scosse dalla sua contemplazione, si turbò, s’avviò senza parlare.

Deledda, I giuochi della vita. 2