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L’anello che rende invisibili 113

E subito ella vide sè stessa abbandonata sul lettuccio e l’uomo che se ne andava in punta di piedi come per non svegliarla.

Non c’era tempo da perdere: chiuse la casetta dove viveva sola e mise la chiave sotto la porta come quando andava alla scuola. E via, lieve, lungo la riva del mare, senza lasciar orme neppure sulla sabbia: arrivò in tempo alla stazione e naturalmente salì in prima classe.

*

La mattina all’alba era nella capitale.

Non si sentiva stanca nè aveva voglia di mangiare. Conosceva già la città perchè c’era stata una volta in pellegrinaggio e un’altra volta per un congresso.

Durante il viaggio aveva stabilito bene il suo itinerario. E andò anzitutto in casa del re: ma qui l’aspettava la prima delusione: belle scale, belle sale, bei tappeti, e ufficiali e gente ben vestita: ma il re era alla guerra e la regina malata, stesa anche lei tranquilla e sofferente su un piccolo letto come la maestra del villaggio: solo che la finestra era chiusa e non si vedeva il mare.

Vediamo allora i giardini; bellissimi, pie-