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114 il flauto nel bosco

ni di sole e di fiori come a primavera: ma un vecchio giardiniere piangeva, col gomito appoggiato sul manico del rastrello, e dava melanconia al luogo.

Ella vagò qua e là pensando che infine la pineta in riva al suo mare dove tutti potevano entrare e starci a fare anche merenda non era da meno di quel luogo; poi se ne andò. L’ora passava e bisognava sbrigarsi. Andò dunque nella casa di una donna ch’ella aveva lungamente ammirato e invidiato; una poetessa celebre della quale conservava come un tesoro un aureo autografo.

*

Che farà a casa sua, nella sua intimità, l’eccelsa donna? Seduta al suo scrittoio adorno di fiori, aspetterà forse guardando in alto l’ispirazione per i suoi versi letti e riletti da migliaia di persone che l’amano come una innamorata; o sdraiata sui cuscini del suo studio fumerà una sigaretta orientale, o si abbiglierà per recarsi a colazione presso qualcuno dei potenti della terra.

Ebbene, l’eccelsa donna, con un fazzoletto bianco stretto intorno ai capelli, scopava: e di tanto in tanto sollevava, sì, il viso serio e accigliato per vedere se c’era qualche ragnatela negli angoli, e tendeva