Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
10 | il flauto nel bosco |
che recingevano di collane d’argento il giorno nascente. Ella non sapeva pregare e anche Dio era morto per lei.
*
Il gran servo non le disse che il bambino era morto, per lasciarle prima lucidare i pavimenti; poi la introdusse dalla grande padrona.
Era a letto, la grande padrona, dolce e bianca come un agnello fra l’erba e le margherite. E i profumi dei prati a primavera erano in quella camera con gli orizzonti chiari; e tutto era lucente e morbido; eppure la donna si avanzò come inciampando sui sassi, paurosa anche dei gattini di porcellana bianca, fatti di luce, che posavano maliziosi sugli spigoli del caminetto e le parevano fantasmi di gattini.
La grande padrona aveva però anche lei un aspetto strano, e stava sui guanciali di neve come fosse caduta e non potesse più sollevarsi.
— Siedi — disse alla donna che obbedì sbalordita e con l’impressione di quando si sogna ma si sa di sognare e la bellezza del sogno vela ancor più di tenebre l’angoscia della realtà.
Così la voce dolce e turbata della signo-