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Carbone fossile | 231 |
provviso flusso di sangue che gl’infiamma il viso pallido e i dolci occhi celesti: anche i suoi capelli si fanno più rossi. Egli solleva la frusta e comincia a tempestare di colpi la bestia sulla schiena, sulle ginocchia, sulla faccia, rinnovando il suo grido rinforzato da una ferocia bestiale.
Così in un’antologia la signora ricorda di aver letto è il grido del leone.
*
La bestia scuote appena la testa per allontanare le frustate, senza dimostrare di soffrirne troppo, finchè il terribile uomo non la percuote col manico della frusta sulle ginocchia e sugli occhi.
Allora sbatte un calcio contro il disotto del carro, quasi tentando di sbalzarlo in aria e liberarsene, poi finalmente ha un gemito umano.
La signora ricorda il sogno di Raskolnikoff, e grida al carrettiere:
— Andate via, andate via; non lo voglio più il vostro carbone.
L’uomo risponde, pieno d’angoscia e di sudore:
— Non è mio.
E continua a torturare la bestia.
— Bisognerebbe che passasse qualche si-