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44 | il flauto nel bosco |
riaprì gli occhi, e gli parve che la luce della sua speranza riaccendesse l’orizzonte. Era la luna che sorgeva.
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Allora potè muoversi; andò a vedere cosa faceva la serva. La serva faceva il comodo suo; era uscita e non tornava.
Quando tornò, egli cominciò a sgridarla: ella non s’inquietò; aveva capito il mistero della padrona, e ricordava che il babbo di questa era già morto; e pensava alla fortuna di stare ormai al servizio di due uomini soli. E la sua voce aveva la morbidezza della corda del boia quando disse al signorino:
— Signorino, poichè non la contento più, bisogna che lei si provveda di un’altra donna.
Egli ricordò che la madre era andata in dieci agenzie e presso venti portinaie, per riuscire ad avere quella donna di servizio, e si sentì tutto in un bagno di sudore.
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— Babbo, — disse al padre mentre si aspettava che la serva finisse di friggere; — bisognerebbe andare al podere e farle smettere la sua idea.