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I beni della terra | 51 |
— Basta, basta, sappiamo la storia. E di’ alla tua signora, da parte mia, di farsi i vestiti più scuri e più lunghi.
— Sissignore.
— E intanto che scrivo la risposta, va un po’ in giardino a prendermi la pipa.
Ella uscì, inciampando sul tappeto; si smarrì nelle stanze attigue, ma non si diede per vinta; saltò da una finestra e corse nel giardino finchè trovò il vassoio con le pipe: quale prendere, però? Ricordò che quella da lui adoperata quel giorno della Commissione aveva un piccolo teschio d’argento sulla coppa bruna: la trovò e la prese fra due dita, con un fulgore di gioia negli occhi perversi, come quando si prende una farfalla.
*
Qualche tempo dopo entrò al servizio in casa dell’apostolo. Disimpegnava ottimamente le sue mansioni di cameriera, svelta, pronta, silenziosa; eppure nessuno si fidava di lei. Il giardiniere specialmente la teneva d’occhio; apriva e chiudeva lui il cancello quando lei usciva, e la frugava con gli occhi fin sotto le vesti.
Il padrone la maltrattava.
— Forse credi di essere entrata nel regno dei cieli? — le diceva. — I beni della