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52 | il flauto nel bosco |
terra son tutti radunati qui, sì, ma non fanno per te.
Lei taceva.
Un giorno rovesciò il vassoio con le pipe; egli le si gettò addosso, con una mano le afferrò il ciuffo dei capelli tirandole indietro la testa, con l’altra la schiaffeggiò.
Ella balzò curva qua e là stringendosi fra le palme le guancie come avesse male ai denti, poi andò a fare il suo fagotto, e la cuoca la sentì brontolare:
— L’apostolo! Ammazzalo! Te lo darò io, però, l’apostolato: aspetta, aspetta...
Ma quando fu per andarsene, il giardiniere le disse che aveva ordine dal padrone di non aprire il cancello.
E di saltare i muri non c’era speranza perchè altissimi: e sopra vi marciava l’esercito di alabarde della cancellata.
*
Sette anni ella stette in quella prigione, preparando giorno per giorno la sua conquista. Giorno per giorno prendeva possesso degli oggetti, se non delle persone, e strofinava i mobili con la cura, a volte dispettosa, con cui si ripuliscono i propri figli; e quando rimetteva a posto una sedia diceva: «sta lì», con l’impressione che quel-