Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/358

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sui fianchi, ripeteva ogni tanto come ossessionato:

— Il castigo! il castigo!

— Sentimi, — disse l’altro, scuotendolo, — io adesso andrò a dire alle donne che sei ripartito senza rivederle per sfuggire ai loro rimproveri dopo la notte trascorsa fuori di casa. Tu intanto pensa ai casi tuoi e decidi il da farsi.

— Ho già deciso! Tu adesso vuoi metterle in avvertenza; ma oggi o domani la vendetta non mi sfuggirà.

— Ti giuro, io non dirò una parola di quello che è passato fra noi.

Rimasto solo egli ricominciò ad agitarsi disperato. Era certo che Antoni Maria lo avrebbe tradito; forse in quello stesso momento andava ad avvertire Bruno, ad avvertire Sebastiana. Diventati cauti, gli amanti sfuggirebbero alla sua vendetta. Egli non aveva prove, non sapeva neppure se Antoni Maria avesse parlato in buona fede. Forse nulla era vero: tutti lo ingannavano perchè anche lui aveva ingannato tutti, a cominciare da sè stesso. Antoni Maria si vendicava da par suo, spingendolo verso un nuovo delitto. Ah, no, ah, no! Meglio morire....

A un tratto la calma funebre dei morti parve rasserenare il suo viso livido. Tornò