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stato e mi ha inspirato pietà, ma anche ripugnanza. Ed ho avuto soggezione, quasi vergogna, a dirti che un giorno egli mi aveva inspirato amore, se amore poteva chiamarsi quella mia fantasticheria di giovinetta provinciale.
Egli non risponde subito: raccoglie, esamina, studia le mie parole: poi, sempre con quella voce dura e gelida che mi spaventa più che se ardesse di odio, dice:
— Non so se devo crederti: è difficile credere ad una donna come te.
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Sebbene in fondo alla mia coscienza, come nel fitto di una selva notturna sconvolta dalla tempesta, ardesse un punto di luce che solo la morte poteva spegnere, io sentii un impeto di pianto, un bisogno di buttarmi giù, di rotolarmi per terra e urlare.