Pagina:Deledda - Il ritorno del figlio - La bambina rubata, Milano, Treves. 1919.djvu/184

Da Wikisource.

vicenda: sollevò il viso verso l’uomo; gli disse poche parole guardandolo di sotto le palpebre che le si sbattevano rapide come due alette spaurite.

Il viso dell’uomo si illuminò: ed io intesi tutto. La zia assumeva il mio debito.

Dopo non so bene cosa accadde. So che passai due volte davanti alla porta del mio creditore. La rabbia, o qualche cosa di più cieco della rabbia mi portava. La prima volta vidi la porticina aperta e in fondo al corridoio il quadro verde del giardino; e quel passaggio stretto, con quella luminosità in fondo mi attirava come una gola di montagna.

La seconda volta vidi la donna stessa che si affacciava a quello sfondo e pareva in una lontananza di sogno.

Ebbi l’impressione che mi aspettasse. Allora fuggii, andai verso la spiaggia, e mi buttai per terra e morsicai la rena: il cuore mi rombava, dentro, come se contenesse tutto il mare, ma non era disperazione; no, era anzi un senso di potenza, un eccesso di forza che mi turbinava