Pagina:Deledda - Il segreto dell'uomo solitario, 1921.djvu/64

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— Ma ha aperto davvero? Le assicuro che le prime sere, qui, avevo paura. E la serva più di me. Una solitudine così non 1a immaginavo: perchè infine la distanza dal paese, relativamente, non è molta. Quando si venne a vedere, con la carrozza del dottore, questo giugno scorso, mi parve d’arrivarci in pochi minuti: invece poi ci si trovò come nel centro di un deserto. Lei è qui da non molto tempo?

— Sì, — egli troncò con un accento che non ammetteva insistenza: poi domandò: — suo marito come sta?

Ella si drizzò sulla schiena come se qualcuno l’avesse toccata alle spalle; la domanda parve richiamarla al pensiero per un momento dimenticato; i suoi occhi e persino i suoi capelli apparvero più opachi.

— Va meglio: solo che alla notte dorme poco: dorme di giorno. Adesso appunto l’ho lasciato che dormiva. E lei, — domandò dopo un momento di silenzio, — va tutti i giorni in paese?

— Oh no! passano anche delle settimane. Ma perchè lasciarlo dormire di giorno?

La donna sollevò di nuovo gli occhi, un po’ stupiti: poi li riabbassò perchè lo sguardo di lui era ridiventato ostile.

Era come se entrambi, cercando di penetrare l’uno nella vita dell’altro, si pungessero.