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Pagina:Deledda - Il segreto dell'uomo solitario, 1921.djvu/93

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il cane urla. Allora corro a vedere e trovo il letto di Giorgio vuoto, la porta giù aperta.... Solo alle mie grida l’uomo vien fuori dalla cucina dove era andato a trovare la donna.

Di tanto in tanto s’interrompeva per ripetere il suo grido angoscioso.

— Giorgio? Giorgio?

Il vento le portava via le parole di bocca e pareva giocasse con loro.

Quando furono giunti in fondo al sentiero ella non esitò a slanciarsi attraverso l’arenile, verso il grigiore agitato delle onde.

— Guai, guai, se non lo ritroviamo — gridava; — mi butto anch’io in mare.

Cristiano si affrettò a raggiungerla, per impedirle di eseguire il funesto proposito; ma ella gli sfuggiva davanti con una velocità fantastica tanto che a lui pareva di sognare, di impazzire anche lui.

Sentiva la sabbia cedere sotto i suoi piedi, mentre il vento lo investiva con ondate di umidità pungente: e aveva l’impressione di essere già entrato in acqua per seguire la figura della donna nuotante nell’ombra grigia davanti a lui.

D’un tratto come un muro li fermò: prima lei, poi lui: il mare.

E il mugolìo delle onde pareva irridere cupamente la loro angoscia, il loro vano