Pagina:Deledda - Il sigillo d'amore, 1926.djvu/308

Da Wikisource.
302 il sigillo d'amore



*


Da venti anni la Regina viveva nel castello del Goceano, e neppure le visite di Michele Zanche la interessavano più. La figlia Elena s’era sposata e viveva lontano. Spento ogni raggio di giovinezza intorno a lei e dentro di lei, Adelasia viveva come in un lungo crepuscolo: tuttavia si sentiva sempre meno infelice, raccogliendosi e ripiegandosi in sè come il fiore che nell’appassire si chiude intorno al suo seme.

Non usciva più dalla sua camera, inginocchiata a pregare sotto il grande azzurro della finestra, e non voleva essere servita che da Gulna.

Gulna la serviva, premurosa, sebbene in apparenza sempre dura e fredda. Non parlavano mai. Solo, una sera, Adelasia sentì il bisogno di confidarsi e raccomandarsi a lei. Era d’autunno e già da qualche giorno la Regina provava un senso di languore e di stanchezza: non soffriva, però, anzi, sdraiata sul suo grande letto coperto di un drappo a fiori, le pareva di navigare, incorporea, in una atmosfera nuova. I primi venti di autunno avevano purificato l’aria, e dalla finestra il cielo appariva altissimo, con solo qualche nuvola d’oro e di