Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/197

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Essendo le albe tarde e crude, Melchiorre mungeva le capre sul tardi; quindi il latte veniva portato di sera perchè zia Bisaccia lo passava al fuoco e lo vendeva il mattino dopo per tempo; e spesso Basilio passava la notte a Nuoro.

A giorni egli ritornava all’ovile con gli occhi lucenti di gioia, ricordando il recente convegno con Paska: la sua letizia però aveva spesso un fondo d’amarezza. Alla spensierata ebbrezza dei primi giorni seguivano le inquietudini per l’avvenire. L’uomo si destava nell’adolescente. Preso perdutamente di Paska, egli oramai non aveva che il continuo e selvaggio desiderio di farla sua moglie; ma come fare? La povertà gli pesava sulle spalle come una pietra, e la sua stessa giovinezza lo rendeva infelice.

Non dormiva più come prima: torbidi pensieri gli battevano alle tempia, mentre fuori il vento scrosciava come una cascata: in quelle notti egli odiava Melchiorre che ora lo maltrattava ingiustamente; lo odiava non solo per ciò e perchè era stato amico di Paska, ma perchè possedeva tanto bestiame, tanto terreno, mentre egli non aveva nulla e doveva servirlo per vivere.