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In casa di zia Bisaccia sentiva talvolta le storielle che si narravano sul conto di Paska. Pure fremendo per opposte passioni — gelosia, ira contro i maldicenti, disgusto, dubbio, amore — egli le riferiva ingenuamente ogni cosa, ma bastava un bacio di Paska per rasserenarlo: in fondo, però, come lievito acre, gli restava la gelosia. E avrebbe voluto sposarsi subito, oltre che per soddisfar la sua violenta passione, perchè era certo che Paska diventando sua moglie non avrebbe più guardato altro uomo e le chiacchiere sarebbero cessate.
Un giorno domandò a zio Pietro:
— È vero, zio Pietro, che quando un pastore torna da far il soldato e non ha nulla, gli amici gli dànno ciascuno un capo di bestiame e così mette su un buon gregge?
— Secondo. Se è un giovine onesto e benvoluto!
— E a voi, quando siete tornato da far il soldato, vi regalarono le pecore?
— Sì.
— E poi vi siete sposato?
— E poi mi sono sposato.
— Raccontatemi, zio Pietro, raccontatemi!