Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/158

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lui, ne parlò bene, e disse che la vigilanza del bravo milite arrivava, senza parerlo, fino alla chiesetta e alle sue solitarie abitatrici: cosa che però non rianimò Concezione. Ella si sentiva triste; si domandava se non erano le maledizioni della madre alla quale era stato ucciso il bambino, a gravare ancora su di lei; invano il dottore, nell’andarsene, le disse che le sue chiacchiere erano tutte invenzioni sue, e le consigliò di divertirsi e fare all’amore.

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Ella invece, nelle sue fantasticherie, pensava che avrebbe avuto piacere di compiere qualche opera pietosa: assistere i malati, lavare e vestire i morti, aiutare i poveri, raccogliere in casa qualche orfano: persino alla sorella perduta, pensava, col desiderio di andare a trovarla, a salvarla dal male. Era disposta a dividere la sua eredità con lei: ma la madre era una donna saggia e pratica, e con la sua presenza le impediva di fare sciocchezze.

Così arrivò l’estate: un luccicare di pendici coperte di orzo maturo, di frumento già spigato, di pascoli che s’indoravano: un canto