Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/19

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— Siedi; va bene, tutto bene, — rispose la madre. — Concezione è guarita; la vedi.

— La vedo, — egli dice, ma incerto; e non osa rivolgersi direttamente alla giovane donna; anzi, in attesa ch’ella si degni di venirgli incontro, fa due passi indietro verso la porta, pronto ad andarsene se lei glielo ordina: tanto che ella, accorgendosene, ha un sorriso fra di beffe e di pietà.

— E siedi, — gli dice, in modo quasi rozzo, battendo la mano sulla spalliera della sedia accanto al focolare. — Da dove vieni?

Rosso di emozione e di gioia, egli fece un cenno, col braccio teso verso la porta. Arrivava di lontano, di laggiù, dalla valle dove questa si congiunge con un’altra vallata che piano piano si allarga, si stende quasi in pianura e declina verso il mare. Si costruiva una strada provinciale laggiù, che appunto dalla costa saliva verso il paese delle due donne: Aroldo, con altri operai venuti d’oltre mare, guidati da un impresario pure lui forestiero, lavorava alla costruzione di questa strada e specialmente a quella dei ponti.

— Che novità, dunque? — gli domandò la vecchia, mentre Concezione si dava un gran da fare per preparare la tavola, sulla quale depose un vassoio colmo dei pezzi del por-