Pagina:Deledda - La fuga in Egitto, 1926.djvu/12

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mi accogli bene; tu sola mi sei venuta incontro e mi fai compagnia.

La strada, infatti, si faceva sempre più buona con lui, molle di erba fine, e odorosa; nello sfondo delle arcate fra un albero e l’altro gli lasciava vedere i prati placidi con vacche bianche e neri cavalli al pascolo, e le case dei contadini ritinte di ocra e di rosa, le siepi fiorite e i pergolati lucenti: tutto laccato come nelle cartoline illustrate.

Dietro i tronchi degli alberi qualche fiore di genziana pareva lo aspettasse in agguato e oscillava al suo passare: e anche la voce tenue del mare adesso gli veniva incontro come quella di un amico, sebbene fra lui e il mare, del quale ancora non aveva conoscenza, esistesse un malinteso fatto di paura e di ripugnanza.

Da quel muro turchino, sempre più alto davanti a lui, si staccarono appunto le prime due figure umane che gli fecero sperare di non essersi smarrito, o almeno di aiutarlo a trovare la via giusta; tanto più che gli venivano incontro guardando le sue valigie come oggetti straordinari.

Allora affrettò il passo e il cuore gli si riempì di luce.

Forse era la sua nipotina la bambina bruna vestita di rosso che l’altra figura di giovine donna teneva per mano.