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come tubi di camino, e fuori nella vertigine azzurra dei torrenti, e giù per le verdi chine dove pare di rotolare nudi sull’erba fredda.
Egli stava aggrappato al finestrino del vagone, coi bambini in viaggio; e quando piombava il nero delle gallerie ritirava la testa per paura che un mostro vagante in quel mistero gliela stroncasse: al primo barlume la rimetteva fuori non curandosi se il vento del treno si divertiva a ballare con violenza fra i suoi capelli grigi e a riempirgli di fuliggine il naso.
Due giovani sposi allacciati accanto all’altro finestrino, guardavano uno negli occhi dell’altro la terra fuggente: egli non li invidiava; poichè tutti assieme andavano verso la stessa mèta.
Una prima delusione lo aspettava all’arrivo, quando nella piccola stazione, dove al fermarsi del treno i grandi pioppi ridenti s’inchinarono di qua e di là salutando i viaggiatori, non trovò nessuno.
Ebbe timore di essersi sbagliato: lui solo era sceso dal treno e questo già proseguiva fischiando, come fischiasse per lui; e la quiete