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la via del male 157


Pietro lo invitò ad entrare nella capanna ed a riposarsi accanto al fuoco: anche Malafede s’aggirava intorno al viandante, fiutandogli le vesti e leccandogli le mani. Ma il giovine aveva fretta. Curvo sull’apertura della capanna, porgeva il cestino e salutava.

— Dammi almeno qualche notizia dei miei padroni — disse Pietro.

— Maria s’è finalmente decisa a fidanzarsi con Francesco Rosana. Il toscano dice ch’è stato lui a convincerla, — rispose l’altro, ridendo.

— Cosa mi racconti? — gridò Pietro, slanciandosi quasi violentemente contro il viandante.

— Oh, come, non lo sapevi?... — disse una voce.

Oh, che era? Una voce umana, o la voce del vento, o il latrare del cane? Pietro non seppe: udì un urlo, poi un rumore stridente, come d’una sega che gli aprisse il cranio, che gli penetrasse fino alla gola, al petto, alle viscere... Le sue labbra si chiusero, fredde e pesanti come labbra di marmo; i suoi occhi videro l’ombra d’un mostro che gli si avventava addosso per strozzarlo.

Fu un attimo. Il viandante non finiva di pronunziare la sua frase «come, non lo sapevi?» che già la vertigine di Pietro era cessata.

— No, non è possibile — disse il servo, ridendo forte. — Tu t’inganni. Maria ha rifiutato Francesco. Lo disse a me.

L’altro aveva fretta d’andarsene: nella penombra non aveva veduto il viso sconvolto di Pietro, e quindi rispose tranquillamente: