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268 la via del male


— Sei qui, Pietro Benu? Come stai?... Zia Luisa, venite, datemi un litro d’olio. Presto, la padrona m’aspetta, e poi devo andare a casa mia, dove m’attende il fidanzato.

— Tu scherzi? — chiese zia Luisa, alzandosi pesantemente.

— In fede mia, no: vedrete fra pochi giorni se scherzo o no... Andiamo, fate presto, — ripetè Sabina, battendo lievemente sulla porta la bottiglia.

- Addio, ragazzi...

Pietro e Maria rimasero soli, e instintivamente si guardarono; ma subito Maria chinò gli occhi.

— Pietro, — disse con voce tremante, — devo chiederti un piacere. Da tanto tempo desideravo parlarti a quattr’occhi. Senti. Sono convinta che la morte del beato1 sia stata più che altro una disgrazia: l’impeto brutale di Turulia mi ha reso vedova. Ma vedi, la notte non dormo, colta da sogni spaventosi: sarà un delirio, ma non posso liberarmene. Un pensiero terribile mi tormenta. Senti, Pietro: per l’anima dei tuoi morti, giurami qui, su questa santa croce, che tu non hai consigliato, nè fatto, nè voluto l’uccisione di Francesco...

Sollevò la mano, tenendo sulla palma un rosario nero; ma non osò guardare Pietro.

Siccome egli taceva, dopo un momento di ansia ella sollevò gli occhi e lo vide così pallido che instintivamente ritirò la mano.

  1. Del defunto.