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44 la via del male


Per alcuni istanti non udi che il rumore monotono della macinina del caffè, e gli parve un rombo risuonante entro il suo cervello.

Maria gelosa della cugina povera? Ebbene, perchè no? Questo segreto, che la sera prima, nel crepuscolo, nella stanchezza, nel rancore, gli era parso assurdo, ora lo inebbriava come un liquore amaro. Nel suo desiderio v’era qualcosa di odioso ancora: un impeto di ribellione, una segreta smania di vendetta; meno feroce del primo assalto di desiderio provato il giorno della raccolta delle pere, ma sempre un po’ crudele.

— Ella è ricca, è ambiziosa, — pensava egli, ad occhi chiusi. — non vorrebbe certo sposarmi, ma amarmi perchè no? Son bello, io; sono forte, io. Sì, mi ricordo, un giorno, laggiù nella vigna, la sorpresi a guardarmi le labbra. Ella non deve aver mai baciato uomo. Ed ora, anche ora mi guarda. Se mi alzassi e la baciassi?

Maria continuava a macinare lentamente il caffè; la caffettiera brontolava, i carboni accesi scoppiettavano scherzosi. A un tratto ella si alzò e si avvicinò al finestruolo; Pietro aprì gli occhi e la guardò, ma non osò certo balzare in piedi e correre a baciarla.

Nella luce sempre più rosea del finestrino, i capelli di lei sembravano più neri e lucenti del solito, e il busto flessuoso e pieno si disegnava provocante nel corsetto slacciato. Pietro l’accarezzò tutta con lo sguardo, ma si vergognò ancora del suo desiderio e dei suoi pensieri. Ah, no: una di-