Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/61

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rianna! Sono qui, invece, lo vedi, sono ancora il tuo servo; ti metto la testa in grembo, e tu puoi prenderla fra le tue mani come il frutto del castagno che fuori è tutto spine e dentro è dolce come il pane....

Marianna ascoltava, sempre più china, e le pareva di aspirare un senso di forza selvaggia dal calore, dall’odore di lui. Si sentì fiera di essere amata così, da un uomo come lui, di averlo ai suoi piedi; ma che cosa era il bene, che cosa era il male? che differenza esisteva fra Simone e lei, che cosa li poteva dividere? Entrambi erano stati a lungo servi; e adesso ch’erano liberi, padroni di loro stessi, s’incontravano e si amavano appunto per vendicarsi dell’antica schiavitù.

— Marianna, sentimi; ho pensato sempre a te in questi giorni. Tu mi hai come legato col filo del tuo sguardo. E non credere che questo risalga a molto tempo, no; quando ero tuo servo non ti amavo; ti odiavo, anzi, come odiavo tutti; ti odiavo, ma avevo anche soggezione di te, di tuo zio coi suoi occhi severi nel viso di santo di legno, che mi seguivano, mi seguivano, e