Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/73

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fuoco coperto di cenere, un pezzo di carne cruda in un ripostiglio e una cordicella legata a un piuolo sul muro lo avvertirono che il compagno, assente, sarebbe presto tornato. Dai segni dei cespugli calpestati davanti all'apertura della grotta, dalla cenere ancora fumante di grasso e dalle ossa sparse, s’avvide però che altri uomini erano stati là dentro a banchettare e forse a complottare, e divenne inquieto. Del compagno si fidava come di un fratello, ma diffidava della semplicità di lui.

Tornò quindi nella nicchia sopra la roccia, col fucile a fianco, e attese vigilando.

Vide il cielo schiarirsi, e fra i cespugli brillare lo specchio d’una conca dove si raccoglieva l’acqua di una sorgente, che dopo essere scesa con impeto dai macigni sopra la grotta pareva fermarsi in mezzo a una ghirlanda di giunchi fioriti, per riposarsi, come faceva lui, prima di correre per la sua via.

La luna cadeva sopra la conca come per scendervi dentro attirata dai riflessi dolci della sua stessa luce.

E pareva giocasse nella notte morente,