Pagina:Dell'Oreficeria rispetto alla legislazione.pdf/11

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della felicità e degli agi, i metalli preziosi staranno sempre fra le cose più desiderabili come quelli che sono adatti mirabilmente a mille fogge di utilità e d’ornamento, e perchè il pregio lo portano seco, non mica dato a capriccio dalla moda, o dai padroni del mondo. Essi infatti son corpi semplici quasi inalterabili se non per azione chimica, e se alterati è agevole ritrarli alla semplicità nativa, pognamo che le alterazioni vi stessero come atomi chimici impercettibili. La loro omogeneità è tale che nello stato primitivo si riscontrano sempre chimicamente eguali quantunque sieno stati tratti dalle più disparate parti della terra. Laonde pei caratteri singolari e identici sono riconosciuti senza stento, somministrano il comodo di certificare la loro bontà con una impronta dilicata sopra di essi, impronta che tardamente perdono per l’uso, onde è che si accomodano tanto bene all’officio di moneta. Hanno altresì, l’argento un suono chiaro sui generis, e l’oro un peso speciale relativamente alla massa, per mezzo delle quali proprietà porgono all’uomo la sicurezza di non essere tratto in inganno nel riceverli per poco d’attenzione ch’egli vi ponga. A buon diritto per tanto questi due metalli si meritarono quel pregio quasi costante che hanno universalmente, considerati come mercanzie, e se v’è qualche divario nell’ondeggiamento del prezzo dell’uno o dell’altro fra essi, ciò accade quando non si mantiene il solito equilibrio di abbondanza. Se adunque il pregio lo portano seco, non è a dire quanto fecero mala prova quei monarchi, i quali