Pagina:Dell'Oreficeria rispetto alla legislazione.pdf/23

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che si ricercava; e per maggiore guarentigia v’era anche la corte delle monete rappresentante come dire il posto supremo della gerarchia a tutti soprastante per curare la lealtà de’ contratti. È facile comprendere come l’industria così organata riuscisse a tener lungi la frode, tanto più se si considera che in tutti i rami sono i pochi che ne commettono con iscredito di tutta la classe, la quale per conseguenza è interessata principalmente ad opporvisi per conservare di sè fama incontaminata. È pertanto da lamentare che tale ingerenza quasi fraterna e domestica sia andata da per tutto in dissuetudine, subentrando in sua vece l’ingerenza governativa la quale aggravò la mano sopra le corporazioni d’arte con detrimento dell’arte medesima. Il che nacque dalle dottrine economiche che professarono i governi ne’ due ultimi secoli, insegnando correre prosperi gli interessi dell’universale in proporzione che l’azion salutare del potere vi metta le mani, e l’accresciuta prosperità nazionale sopportar meglio l’accrescersi delle publiche gravezze. Ma sarà egli vero per modo assoluto che il governo debba tutto, e nulla trattar di per sè i governati come nel regno paterno della China ove il popolo non esce mai di pupillo? Parrebbe di no; anzi mostra la storia che ove i rettori pongono le mani in pasta in ogni faccenda, ivi la civiltà stagna e il genio inventivo resta soffocato non avendo agio di fare sperienza. Ma fosse o non fosse soda la massima professata (forse con retta intenzione e con riuscita diversa), per dire del fatto nostro, il mar-