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che si cerca: coperte quindi le due tracce con una goccia di acido nitrico, se ambedue appariscono all’occhio svanite in ugual grado, ciò indicherà che la quantità relativa della lega nei due ori è la medesima, e perciò ambedue sono di ugual titolo: se succede altrimenti, allora si tenta un’altra stecchina, poi un’altra, sino a che si sia ottenuto l’intento. Raro è che un esperto orefice non colga il giusto segno alla prima, o al più alla seconda prova.»


XIII.


Per l’argento il saggio è un’operazione più complicata la quale si eseguisce con un processo docimastico che chiamasi di coppellazione al fornello; ovvero per la via umida, metodo al tutto moderno fondato sul dissolvimento del metallo per mezzo di acidi. Prima usavasi saggiarlo arroventando il pezzo e fidandosi della sua bontà sul colore che pigliava in istato d’incandescenza. In ogni caso, oggi i saggi son fatti legalmente da uomini di ciò incaricati che chiamansi saggiatori. In Francia il numero di questi non è limitato dalla legge che li considera come esercenti una libera professione sottoposti ad esame anticipato per guarentirne la capacità, ed essere licenziati ad esercitarla, mediante patente che vien loro conferita dai membri della commissione delle zecche, che d’ordinario sono scienziati di molto nome e probi cittadini, come i Darcet, i Pelouse, i Peligot.