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un punto solido cui si appoggia per sostegno, al quale uso comunemente si adopera la bicorne d’acciaio, utensile conosciuto in metallurgia. Immaginossi adunque d’imprimere segni e linee sottilissime sopra la bicorne, per modo che così quando il martello battendo sul pulzone di marchio segna la parte superiore dell’oggetto che si bolla, la parte inferiore riceve por contraccolpo l’impronta di una porzione di linee marcate a tal bisogna nella superficie della bicorne. Queste impressioni che per l’origine furono dette contromarche, dovevano variare indubiamente da un oggetto all’altro, mentre non poteva spesso accadere che due oggetti appoggiassero precisamente sul medesimo punto della bicorne di sostegno. Sembrò all’inventore delle contromarche che queste dovessero sfuggire alla falsificazione; ma per opposito molti furti registrati negli annali della giustizia criminale di Francia son documento del contrario, e della riprovevole abilità dei falsificatori.

Non ostante le minute formalità, la varietà dei pulzoni, di marche, contromarche e geroglifici; non ostante le inquisizioni, i rigori e le condanne, siei molto avventurato se in que’ paesi ove è in vigore la guarentigia governativa, ti riesce a comprare nella prima officina che ti si pari dinanzi un oggetto senza grande probabilità di essere ingannato sulla sua bontà, e per conseguente sul valore reale del medesimo. Perocchè non pure l’abilità perversa dei contraffattori inganna l’occhio esercitato degli impiegati, ma la frode abusa anche del vero marchio traspor-