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Quarta. 353

grado di poter supplire poi con frutto, e secondo l’aspettativa alla sua incumbenza nel tempo dovuto, ed all’opposto ogn’eccesso sia di governo, sia di fatica, è pregiudiciale e contrario a ciò che richiede tale incarico.

E quando terminata la sua funzione, non vi sia nel resto dell’anno dove impiegarlo, meglio è lasciarlo in campagna nel branco dei Polledri nella sua connaturale, e semplice pastura; poichè essendo ella di quella sostanza solo, ch’è necessaria a conservarlo sano ed in quello stato florido che conviene al suo temperamento, è del tutto incapace d’apportargli quei pregiudizi che provengono dall’ozio, e dalla vita molle.

Ma siccome se si lasciasse l’inverno in campagna, non sarebbe in grado, stante la magrezza, di poter supplire nella primavera al suo dovere, così è necessario di ritirarlo in stalla, subito che la stagione irrigidisce, al governo di fieno e semola, perch’è più consimile a quello che somministra la campagna in questo tempo, e di meno sostanza di quello della paglia, e biada, per evitar così se non del tutto, almeno quel maggior sconcerto che cagionerebbe nello stomaco la maggior diversità del cibo.

E ciò apporta anche il vantaggio, che egli non si risenta poi tanto della nuova mutazione, quando deve tornare al verde nel mese d’Aprile, allorché deve darlisi l’erba per ripurgarlo, e per-


Yy e per-