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ri fatti, così convenne fargli cinque lacci, due alle parti del collo, due alle spalle, ed uno al petto, e dopo due giorni svanì l’enfiagione, e sei giorni dipoi, si rimesse in campagna al suo uffizio.

L’anno 1752. era seguito l’istesso a Mascherino, Cavallo spagnuolo, ma questo lancettato che fu, e stropicciatali la testa e il collo con aceto e sale, immediatamente restò guarito.

Il dì 11. Agosto 1758. Morì la Cavalla detta Burattina, che aveva sotto una lattonzola mula, benchè ella avesse l’età di 21. anni. Restata senza madre la muletta, si messe intorno alla Sargentina, Cavalla di riforma, di cui non s’era trovato esito, perchè erano dodici anni che non figliava, ed allora ne aveva ventiquattro, ma siccome questa era di compagnia di sua madre, s’adattò a lasciarsi puppare, e da questo venne, che non ostante le sopraddette critiche circostanze, con stupor di tutti, le venne il latte di tal consistenza, che non solo fu bastante a liberare dalla morte la muletta, ma a ringrassarla, ed a riaverla dallo stento sofferto per tutto quel tempo che restò senza latte, perchè questo non venne alla balia che dopo dei giorni, ed ella fu costretta a campare con quel poco di nutrimento che riceveva dall’erba, che strappava coi denti, in tempo che la campagna era spogliata; e però patisce in questo anche il


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