Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/425

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rei di ferro. Il perchè, venero in adesso e ringrazio Id» dio immortale, che non per le secrete pratiche del tran dimenio, non per gli ordini d’nn tiranno, non per » lunga e dolorosa accerbilà di malattie permette ch’io » muoia, ma sì clic nel mezzo della verde mia gloria, io n abbia potuto meritarmi questa sì splendida partenza » dal mondo: perciocchè ignavia certo è del pari, c l’inop» portuna morte desiderare, e l’opportuna abborrire. Le » forze ornai mi abbandonano.... basterà il detto sin « qui. Quanto al nominare un successore, osserverò un » prudente silenzio. Potrei per ignoranza lasciarne ad» dietro il più degno, e il da me nominato esporre a « pericoli, ove l’esercito noi confermasse. Come buon » cittadino, piaccia agli Iddìi, dirò solo, concedervi dopo » me un ottimo principe! » Terminate queste parole di- An slribuì i suoi averi agli amici, e co’filosoli Massimo e J6S Prisco s’immerse in un lungo ed astruso discorso intorno all’immortalità dell’anima, nel quale, per la commozione che sofferse il suo spirito, essendoglisi riaperta la piaga ed enfiate le vene, morì di soffocamento.

Tal fine ebbp, e tali cose operò questo principe in sci anni di dipendente principato, diciotto mesi di assoluto imperio, e nel breve corso mortale di non compiuti trenladue anni. Nell’avversa fortuna fu superiore alla disgrazia, e nella favorevole alla prosperità. Privato, fu sobrio, casto, pio, liberale, caldo amico (IH), virtuoso filosofo. Principe, dedusse al governo del mondo le lezioni della filosofia, c senza deporrc le oscure virtù del savio, esercitò le pubbliche del trono, e fu intrepido ma umano guerriero, nel consiglio