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LIBRO PRIMO. 43

globo allorquando, in epoche determinate, vanno a riunirvisi le assemblee, fenomeno anche a’ nostri tempi osservato. I visitatori del lago recavano alla Dea offerte d’oro, di argento, ed anche tessuti di lino, di bisso e d’altra materia dì maggior valore: se gli ultimi, alla foggia de’ primi addivenuti gravi, calavano al fondo, riteneasi accetto il dono; ma se questo riusciva discaro ed immeritevole di ricevimento, vedevansi galleggianti sopra l’acqua così li tessuti come i lavori d’oro e d’argento o di simigliante specie comunque, i quali di lor natura stare non possono a fior d’acqua, ma debbono affondare. Dai Palmireni dunque l’anno avanti al rammentato sterminio, colà pervenuti all’epoca dell’adunanza, messi nel lago presenti d’oro e d’argento e di tessali, ogni cosa venne sommersa, ma nella riunione di quello successivo i doni gettativi galleggiarono, accennando così la Dea quanto sarebbe loro per accadere.

Non altramente per verità mostrossi il Nume benigno verso de’ Romani infintantochè rispettate furono le sacre cerimonie. Ma quando perverremo a que’ tempi, in cui il Romano impero a poco a poco dando qualche saggio di barbarie1, restrinse di molto i suoi confini, e cadde in generale affievolimento, non tacerò allora le cagioni delle sue disgrazie e adopereranni, secondo le mie forze, nel rammentare gli oracoli annunziatori delle future vicende.

È tempo omai di tornare a bomba, onde non resti-

  1. Pretta maldicenza da respingersi meritamente contro l’autore.