Pagina:Della biblioteca di monsignor Alessandro Lazzerini e del migliore suo collocamento memoria.djvu/15

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na; ma vi si oppone la natura stessa delle opere ond'è costituita. Bisogna ricordarsi che monsignor Alessandro Lazzerini era un professore di diritto canonico e di gius pubblico; un bibliotecario di famiglia principesca; un prelato romano, educato negli anni che ferveva più fiera la lotta tra la Chiesa o il Giansenismo; un erudito come sono usati a Roma più che in altri paesi, più anche in Roma nel secolo ch’ebbe il Bottari, il Foggini, il Fontanini, il Cenni, il Marini, il Cancellieri e altri meno noti, ma non meno dotti. La loro scienza aveva per fondamento la erudizione ecclesiastica; ma i confini di quella erudizione erano ampli, perchè le attinenze della Chiesa sono infinite, e i monumenti di Roma racchiudono la storia de’ tempi pagani, come quella del cristianesimo. Di questa universalità di sapere risente la Biblioteca del Lazzerini: e sebbene da un Catalogo imperfetto (tanto imperfetto, che il nome del dedicato vi è qualche volta tirato fuori per quello dell’autore) non si possa desumere quali materie più vi prevalgano; questo però si può accertare, che in sette mila volumi non ve ne saranno dieci per il popolo, e per il nostro specialmente; il quale non può desiderare che libri, in cui le applicazioni della scienza alle arti e ai mestieri s’insegnino, e s’insegnino con le teorie più recenti, e negli ultimi resultati. Ma di ciò basti aver detto questo, per non sembrare incuranti del pubblico bene, di cui è parte dicerto la istruzione popolare.

XI.

Conchiudendo: la Biblioteca Lazzerini potrebbe essere definitivamente collocata, e resa di pubblico uso, come