Pagina:Della congiura di Catilina.djvu/36

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della congiura di catilina 33

ordinate d’altrui. I pessimi esempj spessissimo da ottime fonti provengono. Cade talvolta l’imperio fra inesperte mani e non rette: i nuovi esempj allora dalla perizia e capacità trasferisconsi all’incapacità e ignoranza. Sparta, trionfato ch’ebbe d’Atene, trenta magistrati a governarla preposevi. Costoro da prima ogni malvagio ed odioso cittadino senza formalità di leggi uccidevano: gioìvane il popol d’Atene, e applaudiva. Indi a poco la licenza si accrebbe; e i buoni non meno che i tristi a volontà de’ tiranni uccidendosi, tutti tremavano: così in servitù gemea la città, e gravissimo il fio della stolta sua gioja pagava. A’ tempi nostri, quando Silla vincitore facea giustiziar Damasippo e gli altri suoi pari delle pubbliche calamità impinguati, chi non lodò tal sentenza? Giustamente (diceva ognuno) si uccidono questi uomini scellerati, faziosi, perturbatori della Repubblica. Ma pure, quello era il segnale d’una tirannica strage. Poichè, chiunque adocchiato avea la casa la villa o gli arredi d’un altro, di farlo inserir fra’ proscritti ingegnavasi. E così chi della morte di Damasippo maggiormente allegrato si era, da presso poscia il seguiva: nè cessò il sangue, fintanto che Silla non ebbe tutti i suoi satollato delle ricchezze dei cittadini. Nel consolato di M. Tullio, in questi tempi, non temo io cotali violenze: ma in un gran popolo son molti e varj gl’ingegni: può, in altro tempo, altro Console, parimente signor d’un esercito, credere il falso pel vero: e quando, coll’esempio d’oggi, per voler del Senato, il Console avrà sguainata la spada, chi gli prescriverà i limiti allora, e chi fra essi il terrà? Agli avi nostri, o Padri Coscritti, mai non mancava nè mano nè senno; nè, per superbia, sdegnavano d’imitare stranieri instituti, se buoni. Così dai Sanniti le armi e saette, dai Toschi in gran parte le divise dei magistrati prendeano; dagli alleati in somma, e dagli stessi nemici, quanto a loro giovevole e adattabil parea: volendo, piuttosto che i buoni invidiare, imitarli. Allora per l’appunto a norma dei Greci l’uso delle verghe introdussero pe’ minori delitti, e della morte pe’ capitali. Adulta poi fattasi e popolosissima la Repubblica, ciascun parteggiò; all’innocenza lacci si tesero, ed altre simili arti tentaronsi: perciò la legge Porzia ed altre provvidero, che ai cittadini condannati si scambiasse la morte nell’esiglio. Un tale esempio mi par di gran peso, o Padri Coscritti, per distoglierci da ogni nuovo consiglio. E virtù e saviezza erano per certo maggiori in chi da sì tenui principj così sterminato imperio creava, che non in noi i quali a gran pena i loro gloriosi acquisti serbiamo. Dico io forse con questo, che i congiurati disciolgansi, e che così a Catilina si accresca l’esercito? certo, no: ma, che si confischino i loro