Pagina:Della fortuna di Dante nel secolo XVI Barbi, 1890.djvu/21

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tore lode dai cinquecentisti di " non manco divino teologo ed ottimo^ filosofo, che bello e arguto poeta;, (^).* Il Varchi in guella ^ maravigliosissima e divina Commedia „ (^j trovava tutto, tanto da parergli che Dante " sapesse tutte le tose e tutte le dicesse’» (^): dicendo quindi Dante, gli pareva con questo nome dire ogni cpsa (^). Bene a proposito quindi " a tutti gli stati, a tutte le età,, a tutte le condizioni utilissima „ giudicava il Benivieni la lettura della Commedia (^); e Lodovico Dolce, nel Dialogo della instituzione delle donne, dei libri che una fanciulla può leggere ricordava tra i primi il poema dantesco; come quello che con le bellezze della volgar poesia e della lingua toscana offriva un eccellente ritratto di tutta la filosofia cristiana (*^). Né meno alte lodi furon date all’Alighieri per aver nobilitato la lingua volgare. Egli è pel Gelli il " primo che togliendola gloria del parlare a i’uno e l’altro Guido, la cavasse dalla povertà e rozzezza, nella quale ella era a’ tempi suoi, e cominciasse ad arric(>) Gelli, Letture, I. 11. — «L’ufficio del poeta è dilettare e giovare insieme Dante nell’invenzione gravissimo, cella disposizione prudentissimo e nelle forme del dire excellentissimo». Tiepolo, Sopra Dante Alighieri Discorso; Venezia, Antonelli, 1865; p. 5. (^) Lezioni sul Dante, I, 89 sg. (^) Ercolano; Milano, Sonzogno, 1880; p. 50. (*) Lezioni sul Dante, I, 7. {") Discorso sopra la Commedia nel cod. magliabechiano n ° 91 del Palch. I — Anche il Borghini: «In Dante è spasso et diletto per ogni sorta d’uomini e può ogni idiota passarvici il tempo gentilmente et sudarvi ogni excellente ingegno». ( Autografi cit. X, 116, f. 23 b ). (^) Venezia, 1.5.53; lib. I, f. 19 b — Graf, op. cit., p. 37.