stessa sia accaduto del Mediterraneo; perocchè quivi pure essendo empiuto il mare dai fiumi si ruppe l’argine dove son le Colonne, e discorrendone l’acque rimasero all’asciutto i luoghi che prima erano paludosi». E ne adduce questa cagione: «Primamente che il letto del mare interno e quello del mare esterno si trovano a differente altezza; poi che anche al presente una specie di benda di terra allungasi sotto mare dall’Europa alla Libia1, quasi a mostrare che una volta non era già questo un pelago solo. Poi che ha pochissima profondità2; mentre per lo contrario profondissimi sono i mari di Creta, di Sicilia e di Sardegna: perocchè moltissimi fiumi e grandissimi scorrendo dal settentrione e dal levante empiono il Ponto di limo e così ne alzano il letto; dove gli altri rimangono invece profondi. Di qui poi il mar Pontico è più dolce di tutti gli altri3, e scorre verso que’ luoghi ai quali il suo letto declina». Stratone è inoltre di parere: «Che tutto il Ponto, continuando le alluvioni già dette, s’empirà di terra: e già nella sinistra sua parte impaludasi, come a dire la costa di Salmidessa, e que’ luoghi che i naviganti
- ↑ Da Gibilterra a Ceuta: e forse questa striscia di terra era visibile ancora due mila anni addietro. (G.)
- ↑ Quest’asserzione in generale è verissima, sebbene poi il Ponto Eussino in alcuni luoghi sia immensamente profondo. Questi luoghi erano detti dai Greci τὰ βαθέα τοῦ Πόντου, le profondità del Ponto. (Casaub.)
- ↑ Ciò viene dall’esservi frammista gran quantità d’acqua di fiumi.