Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/141

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libro primo 129

che Scarfia fu diroccata, e coperse sotto le proprie rovine non meno di mille e settecento cadaveri: che a Tronio ne perirono oltre alla metà di cotal numero: che il fiotto del mare straripando s’avventò tripartito sopra Scarfe e Tronio, sopra le Termopili, e lungo la pianura sino a Dafne nella Focide: che le sorgenti dei fiumi inaridirono per alcuni giorni: che lo Sperchio mutò letto, e fece navigabili le strade: che il Boagrio1 corse per tutt’altra valle; che molte parti d’Alope, di Cino e di Opunte sostennero gravi danni, ed il forte di Eone che sovrasta a quest’ultima città fu tutto rovesciato: che una parte del muro di Elatea2 si sfasciò: che celebrandosi le Tesmoforie ad Algone, venticinque vergini concorse a vedere in una delle torri del porto, ruinando la torre, caddero anch’esse nel mare. Dicono inoltre che per una irruzione l’isola Atalanta, posta rimpetto all’Eubea, divenne navigabile nel suo mezzo rimanendo coperti ben venti stadj di campi; e che una trireme strappata dal cantiere s’andò a fermar sulle mura.

E dobbiamo aggiungere anche le mutazioni che na-


    dalla parte di mezzogiorno, e presso a Scarfia era Tronio. - Bisogna poi distinguere Scarfia da Scarfe nominata non guari dopo, situata a trenta stadj da Tronio ed a dieci dal mare, e menzionata di nuovo da Strabone, lib. ix.

  1. Picciolo torrente che conserva tuttora lo stesso nome. - Alope, Cino ed Opunte erano tre piccole città de’ Locri Opunzii, che ricevettero questo nome dalla città di Opus. - Cino, che ora dicesi Kyno, era il porto di Opus. (G.)
  2. Una delle principali città della Focide. - In luogo di Algone poco appresso dovrebbe forse leggersi Alpone.
Strabone, tom. II. 9