Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/268

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254 della geografia di strabone

dal parallelo che passa pel Cinnamomoforo e per l’isola dei banditi egiziani fino al parallelo dell’Ierna: e la lunghezza è determinata da un’altra linea che taglia questa prima ad angolo retto1, e movendosi dalle parti occidentali, attraversa le Colonne d’Ercole e lo stretto della Sicilia andando fino a Rodi, al golfo d’Isso ed al Tauro che ricinge l’Asia, poscia si volge2 verso il mare d’oriente fra gl’Indi e gli Sciti che stanno al di là della Battriana. Conviene adunque immaginarsi un parallelogrammo, dentro cui stia descritta una figura che somigli una clamide, per tal maniera che la maggior lunghezza dell’una di queste due figure sia corrispondente a quella dell’altra, e la larghezza alla larghezza.

Questa figura di una clamide è dunque la terra abitata; e già dicemmo che la sua larghezza viene determinata da quegli ultimi paralleli i quali da ciascun lato disgiungono le parti abitabili dalle altre. Sono poi questi paralleli dalla parte del nord quello che attraversa l’Ierna, e dalla parte della zona torrida quello che at-

  1. Il luogo dove queste due linee tagliavansi era la città di Rodi; e l’una era il meridiano, l’altra il parallelo di quella stessa città. Queste due linee poi servono di fondamento a costruire la Carta di Strabone. (G.)
  2. Riferisco questo rivolgimento alla linea leggendo con tutte le edizioni (compresa anche quella del Coray) καταστρέφουσα. Gli Edit. franc. ci fanno peraltro sapere che un manoscritto da loro veduto porta la lezione καταστρέφοντα, secondo la quale dovrebbe tradursi al Tauro che ricinge l’Asia e mette capo al mare d’oriente.